Il metabolismo organizzativo: Funzionamento e Cambiamento

di

Luciano Martinoli
[email protected]

29 gennaio 2020

Ogni responsabile di un’organizzazione, sia essa grande come un’intera azienda o piccola nel caso di un limitato gruppo di persone, si trova quotidianamente ad affrontare una serie di questioni relative, in estrema sintesi, a due ambiti che spesso si sovrappongono:

  1. La gestione del suo funzionamento
  2. La gestione del suo cambiamento


Per funzionamento si intende la prassi organizzativa quotidiana a supporto della quale sono state previste delle strutture e delle procedure. Essendo l’organizzazione immersa in un ambiente, fatto di altre organizzazione interne o soggetti esterni, questi muovendosi secondo le loro logiche possono creare perturbazioni e imprevisti. Ciò che era stato preventivato (procedure, strumenti, indicazioni, eccetera) a volte non basta e bisogna intervenire per poter permettere all’organizzazione di superare tali difficoltà, sempre diverse, per andare avanti.

A volte però, e sempre più spesso, l’ambiente si modifica profondamente e l’organizzazione ha necessità di trasformarsi per adattarcisi meglio, pena la sua stessa sopravvivenza. In questo caso la gestione del funzionamento, per come era stata concepita, non è più sufficiente: è necessario cambiare il funzionamento stesso dell’organizzazione e gestire tale cambiamento (mentre deve continuare a “funzionare”!).


La vita organizzativa è piena di
“contraddizioni necessarie”

 Seminario “Il manager come ambiente
Milano, due edizioni
28 febbraio
27 Marzo

Funzionamento e Cambiamento sono gestiti ai vari livelli aziendali con pratiche e conoscenze disparate. Spesso ci si affida a pratiche che non sono supportate da una solida teoria ma sono basate esclusivamente sulle esperienze di chi le propone. Il difetto di questo approccio è che l’esperienza è altamente contestuale: cambiando il contesto cambia il risultato. Non viene in aiuto nemmeno la media su un elevato numero di casi (“ha già funzionato in x aziende”) perché il nuovo caso potrebbe essere molto diverso e non rientrare in quelli precedenti. Inoltre ci si trova davanti a soluzioni, proprio perché basate su “esperienze” particolari se non di nicchia, che si adattano bene solo in presenza di elevata somiglianza al caso specifico che si vuole affrontare Inoltre non forniscono nessuna panoramica generale del contesto.

Un valido supporto alla gestione del Funzionamento e del Cambiamento avrebbe allora bisogno di un solido supporto teorico che consenta:

  • Da un lato di fornire un quadro di riferimento generale nel quale far rientrare e motivare tutto ciò che si è vissuto e sperimentato fino a quel momento (suscitando reazioni del tipo: “ah, ecco allora perché…”). Questo è indispensabile per sistematizzare in maniera coerente e condivisa l’enorme patrimonio di conoscenze ed esperienze che già esiste in azienda fornendo, allo stesso tempo, un nuovo linguaggio comune.
  • Dall’altro, in virtù della nuova prospettiva, individuare nuove modalità di intervento o dare rinnovati significati e norme di somministrazione a quelle correnti.

Dunque stiamo parlando di un livello superiore di supporto alla gestione del Funzionamento e Cambiamento Organizzativo. Non un manuale preconfezionato di operazioni per tale Funzionamento e Cambiamento ma una teoria generale che motivi e giustifiche il Funzionamento e il Cambiamento che si vorrà scegliere. Non pratiche operative ma “risorse cognitive” (che ispireranno nuove pratiche).
E’ questo lo scopo del seminario che terremo nelle prossime due edizioni del 28 febbraio e 27 marzo 2020.

Luciano Martinoli

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